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Biografia

Lorenzo de Paolis nacque a Napoli, il 4 settembre del 1890, in una famiglia di artisti e musicisti. Il padre Luigi, di Roma, suonava e fabbricava mandolini e chitarre ed era titolare della ditta di costruzione e vendita di strumenti musicali “Viscardo Maccolini – Strumenti Musicali in genere”, con sede in Via Cesare Correnti 3, a Milano.

Lorenzo, fin da bambino, ebbe l’intuizione musicale e i genitori lo iscrissero al Regio Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano, dove compì gli studi del violoncello sotto la guida del celebre maestro Giuseppe Magrini, ottenendo il diploma di licenza e magistero con premio. Nel 1911, a 21 anni, Lorenzo era già professore ed esecutore. 
Contemporaneamente al violoncello, si dedicò, prima in Conservatorio e poi privatamente, allo studio del contrappunto e della fuga, avendo per insegnante Carlo Gatti, già compositore e musicologo, poi sovrintendente del Teatro alla Scala (1942 – 1944).


 

Lorenzo de Paolis nel 1913

Lorenzo si fece presto notare nell’ambiente culturale milanese del primo Novecento, vantando collaborazioni con i teatri e i direttori d’orchestra italiani più importnati del suo tempo.

Fu violoncellista al Teatro alla Scala e al Teatro dal Verme di Milano e ancora al Teatro Ponchielli di Cremona, sotto la direzione dei maestri Victor De Sabata, Tullio Serafin e Arturo Toscanini.

Tra gli anni '10 e gli anni '20 del Novecento, diede numerosi concerti per la YMCA (Young Men's Christian Association), tuttora esistente, a Milano, Como, Cernobbio, Bologna e nel resto d'Italia. Si esibì anche in concerti e manifestazioni di beneficenza organizzati da Croce Rossa Italiana, Società del Giardino, Circolo Filologico Milanese, Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano, Società Salesiana di San Giovanni Bosco, a favore dei militari tubercolotici di Cuasso al Monte, per gli orfani di guerra valtellinesi, i mutilati e invalidi valtellinesi, l'Orfanotrofio Maschile Provinciale di Sondrio, le famiglie povere milanesi, l'Istituto dei ciechi di Milano e molti altri, per i quali fu insignito di numerose benemerenze.


Nel 1920, ideò ed istituì con successo l’orchestra dei Grandi Magazzini La Rinascente, di cui fu direttore artistico dal 1920 al 1929. Quest'idea originale di Lorenzo fu definita dal fondatore dei magazzini, l'On. Borletti, in una lettera indirizzata al compositore, «veramente geniale». Le esecuzioni dell'orchestra diretta da Lorenzo erano regolarmente trasmesse dalla Unione radiofonica italiana (U.R.I.), antesignana della RAI.


Tra il 1930 e il 1934, fu direttore artistico all'Hotel Principe di Savoia, a Milano e contemporaneamente era frequentemente chiamato ad esibirsi nella residenza del Principe Giberto VII Borromeo e del Procuratore del re, Luigi Maggi, più volte alla presenza di Re Vittorio Emanuele III.

Ma una delle tappe certamente più significative nella vita artistica e personale di Lorenzo fu l'incontro con la famiglia Visconti di Modrone. Dal 1917 al 1924, egli fu insegnante di violoncello del giovane figlio del conte Giuseppe Visconti di Modrone, Luchino, che poi divenne il regista a tutti noto, instaurando col giovane e con la sua famiglia un rapporto di affetto e stima reciproci.

Il giorno della morte di Lorenzo, Luchino Visconti, ormai all’apice del suo successo, non mancherà di unirsi al dolore della famiglia del compositore, spedendo, memore dei momenti vissuti con il suo Maestro, un sentito telegramma di cordoglio.


Durante la seconda guerra mondiale, Lorenzo trovò riparo e ultima dimora a Venegono Superiore, nella cui comunità si rese attivo e partecipe, dando concerti e rivestendo il ruolo di direttore del Corpo Musicale Vincenzo Bellini e ancora collaborando a più riprese con il Coro dell’Istituto Missioni Africane dei padri comboniani.


Fu insegnante di violoncello e docente di canto corale nelle scuole milanesi per oltre 45 anni (1913 – 1959). Le esibizioni dei suoi allievi, da lui dirette, vennero più volte trasmesse alla radio.

Come compositore, manifestò la sua versatilità spaziando in ogni genere musicale, dal repertorio pianistico a quello orchestrale, dalla musica sacra all'operetta, dall’Opera al tango fino alla canzonetta e alla canzone napoletana.

Morì il 29 ottobre del 1965, nella sua villa di Venegono Superiore.

 

 

 

 

 

 

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